La lezione del Maestro (Biblioteca di Alphaville) (Italian Edition) by Henry James

autore:Henry James
La lingua: ita
Format: azw3
Tags: Classici, Letteratura
ISBN: 9788897140023
editore: Alphaville Edizioni Digitali
pubblicato: 2015-03-22T23:00:00+00:00

CAPITOLO 5

«Oh, dico, voglio che si fermi un po’», gli disse Henry St George alle undici la sera in cui cenò con il principale esponente della professione. La compagnia – nessuno della quale in effetti della professione – era stata numerosa e si stava accomiatando; il nostro giovane, dopo aver augurato la buonanotte alla padrona di casa, aveva allungato la mano in segno di addio al padrone di casa. Oltre a provocare la protesta che ho citato da parte di quest’ultimo, questo gesto suscitò un’ulteriore impagabile parola riguardo alla possibilità in quel momento di fare conversazione, andando in camera sua, dovendogli ancora dire ogni cosa. Paul Overt si deliziò tutto per questa gentilezza; nondimeno accennò con una debole puntualizzazione scherzosa al fatto nudo e crudo che aveva promesso di andare in un altro posto che si trovava a una distanza considerevole.

«Be’ allora non manterrà la sua promessa, tutto qui. Lei, brutto imbroglione!» aggiunse St George in un tono che rafforzò la tranquillità nel nostro giovane.

«Non la manterrò di certo – ma era una vera promessa.»

«Intende a Miss Fancourt? La deve raggiungere?» chiese il suo amico.

Rispose con una domanda. «Oh, se ne sta andando?»

«Spregevole impostore!» proseguì ironico il padrone di casa. «L’ho trattata splendidamente per quanto riguarda l’articolo di quella giovane signora: non farò un’altra concessione. Aspetti tre minuti – e sarò da lei.» Si dedicò ai suoi ospiti che si avviavano e accompagnò le signore dai lunghi strascichi alla porta. Era una serata calda, le finestre erano aperte, il suono delle veloci carrozze e delle grida dei conduttori(11) arrivava fin dentro la casa. L’evento era stato alquanto brillante; c’era nell’aria afosa un senso di festosità: che non era soltanto l’effetto di quel particolare ricevimento, ma il suggerimento di quel grande vortice di piacere che nelle sere d’estate a Londra riempie così tanti dei quartieri più gioiosi di quella complessa città. Gradualmente il salotto di Mrs St George si svuotò; Paul fu lasciato solo con la padrona di casa, alla quale spiegò la ragione della sua attesa. «Ah sì, un po’ di conversazione intellettuale, professionale», sorrise maliziosa; «in questa stagione non se ne sente forse la mancanza? Povero caro Henry, sono così contenta!» Il giovane guardò fuori dalla finestra un momento, verso i cab chiamati che sbandavano, verso i tranquilli brum che partivano. Quando si voltò Mrs St George era sparita; la voce del marito gli giunse da sotto – stava ridendo e parlando, nel portico, con una signora che aspettava la sua carrozza. Paul ebbe il solitario possesso, per alcuni minuti, delle calde stanze deserte dove la luce artificiale colorata era schermata, le sedie e le poltrone erano state spostate in giro e permaneva l’odore dei fiori. Erano grandi, erano belle, contenevano oggetti di valore; tutto quanto in quella rappresentazione raccontava di una “bella casa”. Dopo cinque minuti arrivò un domestico con la preghiera da parte del Maestro di raggiungerlo al piano inferiore, in seguito alla quale, scendendo, seguì la sua guida per un lungo passaggio fino a una camera,

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